Consiglio Comunitativo

Ultima modifica 24 luglio 2023

Trascrizione

INSTRUZIONE PER LA FORMAZIONE DEL CONSIGLIO COM.VO NELLA POPOLAZIONE DI S. TERESA

1°: Non essendo ancora stabilita la Curia, il Prefetto della Provincia, od in caso di suo impedimento un soggetto da lui eliggendo in unione d’un Notaio di cause si parlerà alla popolazione, all’oggetto di sistemare il Consiglio Comunitativo. Verrà da esso pubblicato un Pregone, con cui si renda noto al pubblico di dovere tutti i capi di famiglia radunarsi in un luogo che dovrà specificarsi, ne giorno ed ora, che verrà pure prefissa. Radunato il popolo, con intervento del Comandante, si procederà alla elezione del Consiglio nel numero di tre soggetti; questi verranno scelti fra i tre consueti ordini di persone, primo, mezzano ed infimo. La persona del prim’ordine, che avrà a suo favore la maggior parte delle voci del popolo, che sarà intervenuto all’elezione, sarà il Sindaco; quella di second’ordine, che avrà ugualmente la pluralità dei voti, sarà il secondo Consigliere e quella dell’infima classe eletta per uguale pluralità di voti, sarà il terzo Consigliere. In caso d’uguaglianza di voti per ciascuno delle rispettive classi, dovrà preferirsi il maggiore dell’età. I soggetti da proporsi a votazione di membri del Consiglio dovranno eleggersi di età non minore di anni 30, di nota probità e buon discernimento, zelanti del pubblico bene, possidenti beni stabili nel luogo giusta la loro condizione, ivi abitanti almeno da 10 anni, non idioti per quanto sia possibile. Dovrà inoltre avvertirsi che gli eletti non siano fra loro congiunti in primo o secondo grado di consanguineità, o primo di affinità, secondo la ragione Canonica; che né essi siano criminalmente processati, né abbiano nei suddetti gradi parenti processati nel luogo. Dalla elezione si rogherà l’atto dal Notaio di cause, che dovrà assistere alla congrega, e si soscriverà da essi e dal Prefetto o soggetto da esso delegato, indi se ne trasmetterà copia autentica al Governo ed altra verrà consegnata al Consiglio per riporla nell’Archivio del medesimo. L’Ufficio del Sindaco durerà per questa volta fino a dicembre dell’anno 1822, in appresso durerà un solo anno. In dicembre del 1822 l’attuale Consiglio procederà all’elezione del nuovo Consigliere nella classe di Sindaco, che cessa, ed il Consigliere di second’ordine prenderà il posto di Sindaco pel 1823 e così in progresso. Il Sindaco non potrà entrare in Consiglio che al quarto anno che ne sarà sortito.
2°: Nel primo giorno dell’anno il Sindaco, e Consiglieri dovranno prestar giuramento di adempiere ai loro doveri e per questa volta dovranno prestarlo dopo l’elezione. Il Notaio rogherà l’atto di tal giuramento. Formato il Consiglio si dovrà da questo alla nomina del Segretario in persona d’un Notaio pubblico, ed in difetto di un …C…, proponendolo poi al Governo per l’approvazione, dopo questa non potrà essere rimosso, né cambiato, se non per ordine del Governo provocato, per giusti motivi. Sarà egli di nota probità, e sufficiente capacità. Il Sindaco, e Consiglio avrà le attribuzioni, ed obblighi portati dai Regi Editti 24 Settembre 1771 e 27 aprile 1778 a termini dei quali dovrà in progresso procedersi alla formazione del Consiglio, ed in dappiù atti ai quali è autorizzato. Riguardo al salario da corrispondersi al Sindaco e Segr. ro il Comandante ed il Prefetto, o chi per esso interverrà alla elezione, prese le opportune combinazioni col Comune, informeranno il Governo col loro sentimento, al fine di prendere le deliberazioni che sembreranno adottabili a termini delle circostanze. D…Regio Palazzo 4° Div.ne n. 1287, Cagliari li 6 ottobre 1821.

Essendomi risultato, che la popolazione di S. Teresa, è composta d’un numero di famiglie sufficienti ad aspirare a termini del Regio Editto di esservi stabilito il Consiglio Comunitativo dietro alle premure fattimene da gran parte di quei popolatori, accompagnate dalle richieste del Sig. Comandante e del Parroco, ho determinato di provvedervi, ed acchiudo a tale oggetto le instruzioni colle quali Ella, a quest’altro soggetto di sua soddisfazione che stimerà di marcarne, abbia a regolarsi sulla prima formazione. Essendo conveniente di stabilirvi ugualmente una Curia permanente, avrà Ella da prendere le opportune nozioni cui proventi, che possono attendersi, o d’insufficienza i mezzi, che a vista delle circostanze locali credesse adottabili, onde procurare ai (guisticenti) un competente assegnamento. Dio la guardi per molti anni….d’Yenne al Sig. Prefetto Provinciale di Tempio.

3) Non potendosi il Sott.° personalmente trasferire sul posto, cause delle gravi occupazioni, commette in forza delle autorizzazioni di cui al precedente dispaccio, l’eseguimento del contenuto nel medesimo al Sig. Avv.to Sebastiano Addis Delegato Com…dei cinque Villaggi di Gallura coll’assistenza d’un Notaio di suo gradimento. Tempio òi 12 aprile 1822
Solinas Achenza Prefetto Prov.le
Per assistermi nella presente commissione nomino il notaio gavino vico, di questa di Tempio.

Tempio li 12 aprile 1822. Addis delegato Sp.le
Addis 13 aprile 1822 S. Teresa
Si fa fede del Sott. Notaio, d’essersi in quest’oggi immediatamente all’arrivo di questa popolazione di S. Teresa pubblicato ed affissato in luoghi pubblici del Popolato, un Pregone con cui dal Sig. Delegato Sp.le si è ordinata la comparsa di tutti i Vassalli, tanto Popolatori che pastori, appartenenti alla medesima Popolazione essendosi a tal uopo prefisse, le ore dieci di mattina, del prossimo lunedì giorno 15 del corrente per l’oggetto di stabilirsi il Consiglio Comunitativo previa votazione di tutti i concorrenti con cessione, da tenersi nella casa d’abitazione del Sig. Cav. Bosio, comandante la stessa Popolazione …Gavino Vico not.ç
Addì 15 aprile 1822. S. Teresa e nella casa d’abitazione del Sig. Cav. Bosio Comandante questa Popolazione alle ore dieci di mattina.
Trasferitisi personalmente i Sott.i Sig. Delegato Sp.le in detta casa d’abitazione, all’effetto di votarsi il Sindaco, e consiglieri, da stabilirsi in questa Popolazione di S. Teresa, coerentemente alle provvide determinazioni presesi da S.E. il Sig. Vicerè con Dispaccio del 6 ottobre, prossimo scaduto anno 1821.
Div.ne 4 n. 1287 ed a termini delle istruzioni emendatene dalla medesima S.E. contemporaneamente al calendato Dispaccio, le quali insieme a questo, si fanno presenti per avervisi il dovuto riguardo, in tuttociò che sia compatibile colle circostanze locali, il prelodato Sig. Delegato Sp.le presente eziandio ad un tutto il Sig. Comandante ha ordinato che ciascuno dei concorsi Vassalli, i quali trovansi al di fuori, e nella piazza della stessa casa d’abitazione, s’introducesse nella stanza del congresso, per lasciare il suo voto, su i tre soggetti che dovrebbero comporre il Consiglio Comunale, ed avendovi ciascuno adempiuto, esso Sig. Delegato Sp.le espose a caduno dei votanti, tutti i requisiti e circostanze che dovrebbero accompagnare i soggetti eligendi, in virtù delle menzionate istruzioni, risultò di mancare in tutti i Vassalli della giurisdizione persone di primo e secondo ordine compatibilmente ai dappiù segreganti necessari, e si ebbe la pluralità dei voti per l’infima classe, nelle persone di Filippo Aricioni, Antonio Vincentelli ed Antonio Pirina, soggetti questi che si riconobbero, non solo da essi votanti, ma altresì dallo stesso congresso, i più idonei, avuto riguardo alle circostanze del luogo per coprirne la carica. E per quanto il maggiore numero dei voti, cadde in appresso, sopra il primo soggetto, il med.mo Congresso decise e determinò di doversi esso lui creare in Sindaco, ossia capo di Consiglio, lasciando ai due rimanenti il posto di primo e secondo Consigliere in ragione della pluralità dei voti, che rifletterono i medesimi e che furono per il mentovato Antonio Vincentelli posteriormente all’anzidetto Arcioni e preferibilmente al succitato Antonio Pirina , trovandosi presenti per testi Antonio Spano di Giovanni, e Salvatore Demuro ambi di Tempio che servirono … Antonio Spano teste, Salvatore Demuro teste, Addis Delegato Sp.le, Vico Notaio. Detto giorno S. Teresa.
Si levano testimoniali che immediatamente e nell’intero atto della cessione, il Sig. Delegato Sp.le dopo d’aver pubblicato al Popolo, ossia Vassalli, che interverranno alla votazione, l’elezione del Consiglio Comunitativo nelle tre persone di sovra indicate, e nell’ordine premesso, ha ordinato al prenunziato Sindaco, e Consiglieri Arcioni, Vincentelli e Pirina, acciò alle ore tre del dopo pranzo, si presentassero nella stessa casa d’abitazione del Sig. Comandante per prestare ciascuno di essi separatamente a di lui mani l’opportuno giuramento, di bene e fidelmente osservare, quanto dovea concernere il loro ufficio; i quali dopo averne di buon animo accettata la carica loro impostane, risposero d’essere ben disposti ad ubbidire, all’ordine loro datone, e che a tal oggetto si sarebbero presentati all’ora precisa, che ne fu prefissa…Vico notaio.
Detto giorno S. Teresa e nella casa d’abitazione del Sig. Cav. Bosio Comandante la Popolazione, ed alle ore tre di sera. Trasferitisi personalmente i sottosegnati Sig. Delegato Sp.le e Notaio, in detta cassa d’abitazione vi ci trovò presente il Sig. Comandante, unitamente all’eletto Sindaco, e consiglieri, Filippo Arcioni, Antonio Vincentelli ed Antonio Pirina, ed ai testi Salvatore Demuru e Giovanni Maria Bulciolu, ambedue di Tempio, ed il secondo in questa domiciliato e dopo d’aver esso sig. Delegato Sp.le fatto intendere al prefatto Sindaco, e consiglieri, le rispettive attribuzioni, ed obblighi loro annessi, dipendentemente da quella pubblica carica, e segnatamente quelli portati dai Reali Editti 24 settembre 1771 e 27 aprile 1778, i medesimi Sindaco e consiglieri, hanno prestato giuramento a di lui mani e delazione, presente lo stesso Notaio di bene, e fedelmente esercire quel loro ufficio, ed esattamente osservare per quanto sarà loro possibile, tutti quegli obblighi, che lo riguardano, con avendo tempo stesso, per miglio sicurezza, e per la più puntuale osservanza di quanto corre a loro carico, obbligato la loro persona e beni, e non soscrivono, siccome pure non soscrive il prefatto Bulciolu, nella qualità che rappresenta perché dicono d’ignorarlo…Salvatore Demuru teste, Addis Delegato Sp.le, Vico Notaio.
Detto giorno S. Teresa
Immediatamente al precedente atto, nell’istesso contesto il Sig. Delegato Sp.le ha interpellato i già destinati Sindaco e consiglieri Arcioni, Vincentelli e Pirina affinché avessero da combinare sulla persona del Seg.ro che dovrà assistervi facendo loro intendere che quella nomina dovrà cadere, sopra d’un Notaio Pubblico o in difetto d’un Causidico in cui concorressero i necessari aggregati, a termini delle stesse Vice Regie Istruzioni di cui furono resi capaci, soggiungendo loro, di dover esso Sig. Delegato Sp.le farne parte a S.E. per l’opportuna approvazione, od altre determinazioni, che le sembrerebbero ben viste. Ed il prefato Sindaco e Consiglio Comunicativo, dopo d’essersi dichiarato ben informato della fatagli interpellanza, risponde di non esistere nel luogo Notaio Pubblico, o causidico, che possa destinarsi alla carica di Segretario, ne tampoco il Comune sarebbe in circostanza di poter occorrere alle spese per un Notaio che volesse condursi da latri luoghi, oltre di che sarebbe ben difficile in un estero l’accettazione di quell’impiego: e non essendovi quindi altro mezzo per potervi supplire, che quello di prevalersi d’uno scrivente, esso Consiglio Comunale, fissò le sue mire sopra Antonio Pasquino Quilighini di nazione Corso e domiciliato in questa per qualche tempo, il quale fu altronde creduto, a preferenza degli altri scriventi, di buona condotta, e di sua confidenza, ed implorò che il prefato Sig. Delegato Sp.le con annuenza del Sig. Comandante che per trovarsi presente, ve lo destinasse ulteriormente, salve per l’appresso, quelle savie deliberazioni, che il Governo, stimerebbe di prendere sul proposito, in seguito ai riscontri che dovrebbero farglisi, delle ristrette circostanze locali, ed il prelodato Sig. Delegato Sp.le avuto riguardo alla deficienza del luogo d’un Notaio, ed all’incomodo che ne sentirà il Consiglio, restando nel frattanto, sprovvisto d’una persona che lo assistesse, ha provveduto provvisoriamente che nel mentre intervenisse, in qualità di Segretaro il mentovato Antonio Pasquino Quilighini riservandosi di darne contezza alla pronunziata S.E. per deliberarvi nel modo che avrebbe creduto conveniente nella sua saviezza, avendo contemporaneamente, deferto al Pasquino Quilighini, che ne accettò l’incarico interinalmente, giuramento ch’egli prestò a di lui mani, e delazione, presentò l’infrascritto Notaio, e testi, di bene e fedelmente trattare quall’impiego, e di adempiere a tutti gli annessivi doveri, dei quali fu informato dal Sig. Delegato Sp.le e si sottoscrive esso Quilighini, insieme a Salvatore Demuro, non però l’altro teste Gio. Maria Bulciolu per asserirsi illetterato… Antonio Pasquino Quilighini, Salvatore Demuru teste, Addis Delegato Sp.le, Vico Notaio.
Detto giorno S. Teresa
In seguito all’atto precedente sonosi congragati i sott.i Sig. Delegato Sp.le, e Not.o unitamente al Sig. Comandante e pref.o Sindaco e Consiglio Comunitativo, ed essendo tutti presenti, esso Sig. delegato Sp.le ha rappresentato di essere precisa intenzione di S.E. di stabilire in questa popolazione una Curia permanente, per miglior comodo, e governo, tanto della comunità, che del Consiglio Comunitativo, e per la più esatta osservanza all’amministrazione della giustizia, soggiungendo che lo stesso governo desidera di prendere le misure più adattabili alle circostanze del luogo, onde riuscire in si provvida impresa , e stabilimento, ed ha eccitato lo stesso Consiglio Com.vo a lasciar le sue risoluzioni, sul modo, e quantitativo da contribuire ciascuno dei Vassalli, per un onesto mantenimento dei ministri di Giustizia, che dovrebbero preporvisi, avendo esso Del.to Sp.le messi in vista al medesimo Consiglio, tutti quei riflessi che furono conducenti all’esecuzione dell’opra e particolarmente il vantaggio, che per ogni verso, ne riportava il Comune dall’installamento della Curia come altresì la tenuità dei proventi e degli incerti, che nello stato attuale delle cose, potrebbero quei ministri sperarne, indipendentemente da una proporzionata contribuzione. Ed il suddetto Sindaco e Consiglio Com.le Filippo Arcioni, Antonio Vincentelli ed Antonio Pirina, dopo essersi resi a parte di tutto l’esposto, ed eccitamenti fattisi dal succitato Sig. delegato Sp.le, risponde di vedere anche esso a chiare note, la necessità di una Curia, ed il vantaggio, che si ritrae dal un tal benefico stabilimento del Governo, ma che tali sono le circostanze dei Popolatori, e pastori del Circondario, che non potrebbero, anche con tutta la volontà, occorrere alle spese necessarie, pel sostentamento dei ministri, né contribuirvi nel tanto di cui potrebbero essi abbisognare per un decente mantenimento, e che al più potrebbero interinalmente e fino a cambiarsi lo stato delle cose soffrire un riparto, ossia contribuzione di tre reali per cadun capo di famiglia, ossia per ogni fuoco abbandonandosi nel rimanente all’innata bontà, e contemplazione del Governo per supplirvi dalla Cassa in quel modo, e con quelle misure, che giudicherà più adottabili, a tal che questa nascente Popolazione rimanga colla possibile puntualità provvista d’una pianta talmente necessaria del Giusdicente, e non sottoscrivono d.o Sindaco, e consiglieri per essersi illetterati. Addis D.to Sp.le, Vico not.o.
Collazionata corrisponde
Gavino Vico Not.o


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